NurSind è amareggiato e dispiaciuto, la RSA Mazzini non ce l’ha fatta a contenere il contagio.
“Lo stato di emergenza che avevamo dichiarato alla stampa e sui telegiornali diventa oggi urlo di dolore: 52 pazienti positivi e quasi tutti gli infermieri, gli OSS e i fisioterapisti, i nostri “soldati” nella lotta contro il covid-19, si sono ammalati. Ci risultano oggi in organico attivo solo 5 infermieri, 7 OSS e 3 fisioterapisti che naturalmente non bastano per dare assistenza a scapito degli assistiti che invece ne hanno assoluto bisogno”, a dichiararlo Assunta Chiocca, segretario territoriale NurSind La Spezia.
Era una bomba ad orologeria destinata ad esplodere al più presto. Nursind aveva scritto alla Cooperativa che gestisce il Mazzini, aveva chiesto adeguati DPI per contenere il contagio e per proteggere il personale; aveva chiesto un necessario aumento di personale perché quello che vi lavorava era massacrato dai turni eccessivamente faticosi, ma nessuno ha risposto e tantomeno ha collaborato dando ad intendere che il problema sanitario fosse meno importante di quello che sostenevamo.
“È necessario, ora più che mai, che la Cooperativa KCS reintegri il suo personale in cassa integrazione poiché non ha più motivo di rimanervi e che però sia anche sostenuta in un momento così difficile – conclude Chiocca- Riteniamo non tollerabile che la Asl spezzina, il Sindaco di La Spezia ed Alisa abbiano sottovalutato una situazione di tale portata e che fino ad
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