“L’eliminazione del sorteggio tra le tre buste al colloquio segna un altro punto a favore del nostro impegno per una vera buona scuola e dimostra l’importanza del ruolo svolto dalla nostra organizzazione che, oltre a essere un sindacato, è un’associazione professionale di docenti attiva in prima linea a difesa della qualità dell’istruzione”. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, accoglie con soddisfazione le novità sull’esame di Maturità annunciate ieri dal ministro Fioramonti.
“L’esame di Maturità rappresenta un momento solenne della carriera scolastica, e anche della vita, degli studenti e merita, dunque, il dovuto rispetto. Il provvedimento che viale Trastevere intende adottare va in questa direzione, abolendo il sistema delle tre buste, che riduceva i candidati alla stregua di concorrenti di un quiz televisivo, e il cosiddetto ‘argomentone’, che sviliva la prova orale rendendola una chiacchierata da bar”.
“Anche il ripristino del tema di Storia alla prova scritta – afferma Di Meglio – è motivo di grande soddisfazione per la Gilda che, con il convegno promosso proprio su questo argomento il 4 ottobre scorso in occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante, ha contribuito fortemente al ‘dibattito sul ruolo dell’insegnamento della Storia nella formazione dei nostri ragazzi’ di cui ha parlato ieri Fioramonti annunciando le novità dell’esame di Maturità”.
“Il prossimo fronte sul quale chiediamo al ministro di intervenire – incalza Di Meglio – riguarda l’abolizione dell’obbligatorietà dei test Invalsi ancora presente nella scuola secondaria di primo grado. Si tratta di un sistema di valutazione che la Gilda ha sempre criticato, perché non tiene conto dei diversi ritmi di apprendimento degli studenti e dei differenti contesti socio-economici in cui vivono”.
“Forti dei frutti raccolti finora, – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – prosegue il nostro impegno in favore di un sistema dell’istruzione sempre più di qualità, che metta in primo piano le conoscenze, senza le quali qualunque competenza risulta inutile, e che alleggerisca gli insegnanti dai troppi carichi burocratici che gravano sul loro lavoro sottraendo tempo prezioso all’attività didattica”.
Roma, 22 novembre 2019
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