Roma, 9 dicembre – “Con gli emendamenti alla legge di Bilancio che puntano a rimettere in discussione l’indennità specifica degli infermieri sta andando in scena uno spettacolo al quale mai avremmo voluto assistere. Uno spettacolo che ci rattrista molto perché significa voltare le spalle a una categoria che si è spesa e continua farlo nella lotta alla pandemia, ma anche alle vittime e al numero senza eguali di persone che si sono infettate tra le sue fila”. A denunciarlo è il segretario del Nursind Andrea Bottega, prima di lanciare un appello alla responsabilità e alla coerenza a Governo e Parlamento. “Al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza, al viceministro Pierpaolo Sileri e a tutte le forze politiche ora impegnate nell’esame della manovra – spiega il sindacalista -, chiediamo di salvaguardare l’indennità specifica infermieristica. Qualsiasi modifica rispetto al risultato faticosamente raggiunto sarebbe un passo indietro per noi inaccettabile. E’ arrivato il momento di dimostrare coerenza rispetto all’impegno a non dimenticare medici e infermieri preso dal premier il 25 marzo scorso”.
Secondo il sindacato, dunque, non toccare l’indennità specifica infermieristica “costituisce già un primo passo per dare prova che le promesse fatte non erano soltanto parole”. “Anche perché non si tratta di una difesa corporativa da parte della nostra categoria – argomenta ancora Bottega -. Non dimentichiamo, infatti, che abbiamo davanti i mesi più difficili, con l’ondata influenzale e la campagna vaccinale da affrontare, due appuntamenti cruciali che ancora una volta peseranno soprattutto sulle spalle degli infermieri. Il senso di responsabilità e la professionalità che continuiamo a dimostrare, però, non possono essere gratis. Alle prese con ferie sospese, turni anche di 12 ore bardati in tute impermeabili e una cronica carenza di personale, adesso abbiamo bisogno di fatti concreti”.
“Il primo – tira le somme Nursind – è appunto tenere giù le mani dall’indennità specifica. E il secondo, connesso a questo, è far sì che essa sia erogata, come per i medici, già a partire dal mese di gennaio, senza vincolarla alla contrattazione”.
di La Redazione
Pubblicato il: 09/12/2020