Roma, 11 novembre – “La legge di Bilancio è deludente perché non risarcisce neanche i pubblici dipendenti della perdita del potere d’acquisto subita nell’ultimo decennio. Si tratta di una riduzione in termini reali tra il 10 e il 15 per cento degli stipendi pubblici”. Il giudizio negativo sulla manovra economica, in discussione al Senato, arriva da Rino Di Meglio, segretario della Cgs (Confederazione generale sindacale). “Se si aggiunge che non è stato fatto nulla per snellire le procedure della contrattazione – continua Di Meglio – si sta correndo l’inaccettabile rischio di stipulare un contratto misero per entità ma soprattutto, il che è ancora più grave, alla fine del triennio di validità, anziché all’inizio”. Il sindacalista osserva, infatti, che “il rinnovo dei contratti è al palo da un anno e ancora – conclude – siamo ben lontani dall’apertura della contrattazione di primo livello che deve essere preceduta dagli atti di indirizzo dei singoli comparti”.
Ufficio stampa CGS – CONFEDERAZIONE GENERALE SINDACALE
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