Una valutazione sostanzialmente positiva è stata quella espressa oggi dal Segretario Generale FLP Marco Carlomagno e dal Segretario nazionale FLP Roberto Cefalo nel corso dell’Audizione sui Disegni di legge AC 142 Fratoianni, AC 1000 Conte, AC 1505 Scotto, all’esame della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera.
Iniziative che hanno il merito di mettere al centro del dibattito politico anche nel nostro Paese, in questi anni caratterizzato da politiche e da mancate azioni che hanno portato ad una diminuzione dei diritti e delle tutele del lavoro, il tema della maggiore flessibilità, di una diversa articolazione dell’orario di lavoro e della sua tendenziale riduzione.
Per la FLP infatti, tali misure, ove attuate anche in via sperimentale, come avvenuto in diverse grandi democrazie europee, possono rappresentare un importante elemento sia per un miglior bilanciamento vita-lavoro e di decongestionamento del traffico nei grandi centri urbani, che di miglioramento della produttività.
In particolare nelle Pubbliche amministrazioni una maggiore flessibilità degli orari di lavoro porterebbe ad una maggiore fruibilità dei servizi resi a cittadini e imprese, mediante una articolazione contrattata e condivisa degli orari di lavoro, all’interno di un possibile allargamento dell’orario di servizio, allineando in questo modo le diverse e mutate esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, con una piena e rafforzata funzionalità e fruibilità dei servizi.
Il combinato disposto del massiccio utilizzo dei nuovi modelli di prestazione lavorativa come il lavoro agile e quello da remoto, insieme all’uso integrato della tecnologia e delle prime applicazione dell’IA, costituiscono una formidabile opportunità da non perdere, dal momento che comunque le nuove tecnologie modificheranno il modo e i tempi di lavoro sempre più nei prossimi anni, e che quindi andranno governate, riconoscendo tutele adeguate al personale, sviluppando le nuove professionalità, all’interno di Amministrazioni e Aziende che dovranno adeguare modelli organizzativi e tempi di lavoro..
In tale ambito si colloca anche la questione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione. Le recenti esperienze della Germania, del Regno Unito, dell’Olanda, del Belgio, della Spagna, confermate anche dall’OCSE a livello internazionale, dimostrano come una riduzione dell’orario di lavoro non comporti di per sé una diminuzione della produttività, che anzi in molti casi è anche aumentata.
In ogni caso, a nostro parere, un’adeguata politica di benefit e di defiscalizzazione potrebbe compensare in prima battuta eventuali costi aggiuntivi per le aziende e le amministrazioni, e la maggiore manodopera impiegata porterebbe evidenti benefici non solo per creare nuovi posti di lavoro, ma anche un consistente aumento della domanda interna e dei consumi.
Così come indubbi benefici si potrebbero avere per tutte quelle attività usuranti, intensive e ad alto rischio nella prevenzione degli incidenti sul lavoro.
Per la FLP l’utilizzo dello strumento legislativo su tale materia non viola l’autonomia negoziale delle parti, specie se prevede esplicitamente il ruolo della contrattazione di primo e secondo livello nella concreta applicazione del principio; anzi ne rafforza la possibilità di rendere effettivamente praticabile l’istituto, che in mancanza di un quadro regolatorio incentivante, potrebbe restare solo un auspicio, o una mera dichiarazione di intenti.
Il video dell’audizione è disponibile sul sito della Camera dei deputati al link https://webtv.camera.it/evento/25221_
La memoria scritta presentata dalla FLP che spiega nel dettaglio la nostra posizione sull’argomento e che comunque alleghiamo al Notiziario è invece consultabile al link:
Roma, 24 aprile 2024
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