LE DATE DELLE UDIENZE DEI 5 RICORSI PILOTA PRESENTATI NEI TRIBUNALI ITALIANI
La CGS sta proseguendo nella sua azione finalizzata a far ottenere ai lavoratori che hanno aderito all’iniziativa del “ricorso alla CEDU” un indennizzo per i mancati rinnovi contrattuali per il periodo 2010 – 2015 (fino al 30 luglio 2015).
Come già illustrato con una comunicazione personale inviata il 28 giugno scorso a tutti i 25.000 colleghi ricorrenti, nonostante la temporanea battuta d’arresto ricevuta da parte della CEDU che ha dichiarato inammissibili i ricorsi da noi presentati nello scorso mese di giugno i nostri legali hanno proceduto a depositare 5 ricorsi pilota dinanzi i tribunali nazionali territorialmente competenti di Roma, Napoli, Firenze, Foggia e Ravenna per i quali sono già state fissate le udienze:
Via Salaria, 44 – 00198 ROMA TEL: 06-8845095 – FAX: 06 84241481 – PEC: confgensind@pec.it
16 novembre 2017 – Foggia R.G. 4347/2017 – giudice: dott. Simonelli
30 novembre 2017 – Roma R.G. 21662/2017 – giudice: dott. Conte
14 dicembre 2017 – Ravenna R.G. 618/2017 – giudice: dott. Bernardi
10 gennaio 2018 – Napoli R.G. 14351/2017 – giudice: dott. Pellecchia
11 aprile 2018 – Firenze R.G. 1785/2017 – giudice: dott. Taiti
Con questi ricorsi, oltre a formulare le medesime istanze proposte nel ricorso dinanzi la CEDU (la richiesta dell’equo indennizzo per i mancati rinnovi contrattuali) è stata sollevata anche la remissione dei ricorsi dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per violazione, non solo dei principi costituzionali richiamati dalla Consulta nella sentenza di giugno 2016, ma anche della Cartacomunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori adottata nel 1989, le cui disposizioni sono state riprese dal Trattato di Lisbona (art. 151 TFUE) e dalla Carta dei diritti fondamentali UE e sono pertanto direttamente vincolanti per ciascuno Stato membro, ex art. 6 del TFUE.
L’obiettivo è quello di riportare – tramite le decisioni che emetteranno i giudiciitaliani – la questione della richiesta dell’indennizzo dinanzi alla stessa CEDU o alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, a meno che sia uno stesso giudice italiano a riconoscere il diritto all’indennizzo disapplicando la sentenza della Corte Costituzionale (ipotesi poco probabile ma non impossibile).
Siamo consci che la strada sarà lunga ma non demordiamo perché siamo convinti di essere nel giusto e la prova ce la stanno dando altri sindacati che hanno osteggiato fin dal primo giorno la nostra iniziativa, e che ora stranamente si stanno prodigando a far presentare ai lavoratori diffide alle amministrazioni per la richiesta di indennizzi sulla falsariga di quello da noi proposto e depositato alla
CEDU.
Ribadiamo comunque che se oggi tutti possono riparlare di riapertura della contrattazione nel pubblico impiego, questo lo si deve alla FLP, una delle organizzazioni aderenti alla CGS, che ha fatto e vinto il ricorso alla Corte Costituzionale per far dichiarare illegittimo il blocco contrattuale.
Facciamo presente che l’avvio di queste ulteriori azioni giudiziarie da parte nostra, apre la possibilità futura per tutti coloro che non hanno aderito alla nostra iniziativa del ricorso alla CEDU, di poter rivendicare la richiesta dell’indennizzo, se le decisioni dei giudici favoriranno tale possibilità.
LA CGS METTE A DISPOSIZIONE una diffida
per interrompere i termini di prescrizione Per coltivare questa possibilità è importante però interrompere i termini di prescrizione per la richiesta dell’indennizzo, e per questo mettiamo a disposizione di tutti i lavoratori un fac simile di diffida da inviare alla propria amministrazione di appartenenza e al Dipartimento Funzione Pubblica della Presidenza del Consi- glio dei Ministri e poi da conservare per un uso futuro.
Per scaricare il fac simile è sufficiente cliccare sul link http://www.ricorsocgs.it/ e compilare una maschera con i propri dati, che permetterà di ricevere sulla propria e-mail la diffida personalizzata e già pronta per essere spedita.
ATTENZIONE: i 25.000 colleghi che hanno partecipato alla nostra iniziativa del ricorso CEDU non dovranno fare nulla (se non attendere gli esiti delle ulteriori azioni messe in campo) in quanto già hanno provveduto ad inviare le diffide nei mesi scorsi secondo le istruzioni ricevute dal nostro centro gestionale del ricorso.
Roma, 17 ottobre 2017
La Segreteria generale CGS
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