Si è tenuto oggi l’incontro tra il Ministro della Funzione Pubblica, Maria Anna Madìa, e le rappresentanze sindacali, fra cui anche il NurSind, presente con il Segretario Nazionale Andrea Bottega in rappresentanza della Confederazione CGS.
Il Ministro ha presentato delle bozze del testo che costituirà il Testo Unico del Pubblico Impiego, illustrandone le linee di principio e gli intenti, nonché i limiti.
Le indicazioni che, in prima battuta, hanno incontrato il favore dei sindacati riguardano prima di tutto lo slancio per il superamento del precariato e il rafforzamento del valore della contrattazione.
Nel primo ambito il Ministro ha dimostrato la volontà di superare, anche se non nel Testo Unico, ma con separati provvedimenti, il vincolo che impedisce alle amministrazioni di utilizzare le risorse impiegate per il personale a tempo determinato per la conversione dei contratti a tempo indeterminato. Un vincolo “inspiegabile”, anche in considerazione del cosiddetto precariato cronico che pervade le amministrazioni pubbliche e che, di fatto, impiega risorse su base pluriennale costante. Nelle bozze presentate, inoltre, nuove norme relative alla possibilità di stipula di contratti di collaborazione che limitano le fattispecie che ne configurano la fattibilità, ponendo in carico ai dirigenti responsabili l’eventuale inosservanza dei criteri imposti.
Sul fronte della dignità della contrattazione, in più passaggi il Ministro Madìa ha sottolineato come l’accordo con le rappresentanze sindacali dovrà arrivare in tempi brevi e dovrà essere la sede in cui dirimere i nodi più delicati della gestione dei rapporti di lavoro, esistenti e instaurandi, nel pubblico impiego, oltre che divenire sede di concertazione sulle politiche di assunzione del personale e di allocazione delle relative risorse.
Passaggi molto importanti che vanno incontro alle perplessità espresse a più voci dai sindacati nei giorni scorsi, ma che tuttavia non chiariscono in maniera definitiva le questioni.
Tant’è che Andrea Bottega, Segretario Nazionale del NurSind, nel suo intervento conclusivo, ha ribadito come per supportare una buona contrattazione normativa, debba esservi una corrispondente contropartita economica, ovvero che per realizzare le linee di indirizzo che la contrattazione si farà carico di ottimizzare, saranno necessarie delle dotazioni finanziarie certe su cui poter contare.
Anche sul fronte della gestione del personale, Bottega ha sottolineato come sia fondamentale che i nodi cruciali delle politiche del personale passino anche attraverso la contrattazione; un esempio su tutti la questione spinosa della mobilità, che ad oggi è ostaggio della discrezionalità delle aziende (cedenti) creando notevolissimi disagi sia alle aziende che rilanciano i propri piani di incremento dell’organico, sia ai dipendenti stessi che nella maggior parte dei casi si trovano di fatto impossibilitati a riavvicinarsi a casa per il diniego del nulla-osta alla mobilità da parte dell’azienda cedente che, come dice Bottega, ovviamente fa i propri interessi.
Di pari passo il Segretario Nazionale del NurSind ha ribadito la necessità di mettere i professionisti sanitari nella condizione di poter esercitare appieno la propria professione e di non essere penalizzati in prima persona qualora i disservizi in cui si vengono a trovare intrappolati loro malgrado subiscono il, pur giusto, giudizio negativo dei cittadini.
Argomento che tira in ballo direttamente la valutazione delle performance del personale, altro argomento “caldo” che, per voce dello stesso Ministro Madìa, dovrà senza dubbio superare la rigidità della Legge Brunetta, che di fatto taglia le indennità di risultato a un quarto dei dipendenti pubblici, indipendentemente dal livello oggettivo delle prestazioni dimostrate.
Anche sul versante economico Madìa ha tentato, per quanto possibile in tale sede, di dare delle rassicurazioni circa la copertura del rinnovo della contrattazione, dichiarando che la gran parte delle risorse necessarie sono già coperte e il pieno risultato si avrà con i prossimi provvedimenti economici.
Auspicata da Bottega anche una revisione delle disposizioni in materia disciplinare, che presentano uno squilibrio tra accusa e difesa ed anche per quanto riguarda la possibilità per le amministrazioni di ripetere un provvedimento anche dopo che lo stesso, precedentemente comminato, sia stato dichiarato illegittimo dall’autorità giudiziaria. Un paradosso che, secondo il numero uno del NurSind, potrebbe presentare anche dei profili di incostituzionalità.
Apertura dunque alla dignità della contrattazione e l’impegno a superare le criticità che, per quanto riguarda i profili contrattuali dei rapporti in essere, hanno provocato le osservazioni della Corte Costituzionale.
L’incontro si è concluso con l’impegno a condividere le bozze con i sindacati e ad esaminarne attentamente le osservazioni, al fine di giungere a un testo quanto più condiviso e utile.
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