Basta progetti e direttive, serve una norma nazionale ad hoc che regoli l´insegnamento di questa disciplina
Nei vari progetti di legge sull’introduzione dell’Educazione civica tra le materie scolasti-che mancano risorse aggiuntive significative in grado di far partire con il piede giusto un percorso strutturato. E così la Gilda degli Insegnanti, ascoltata questa mattina in audizio-ne alla Camera dei Deputati, mette sul tavolo le sue proposte.
Secondo l’associazione sindacale guidata da Rino Di Meglio, nella scuola secondaria di primo grado occorre prevedere 33 ore annuali da assegnare alla disciplina “Cittadinanza e Costituzione” in aggiunta all’orario curricolare esistente, affidandone l’insegnamento ai docenti dell’area storico-letteraria dopo un percorso di formazione iniziale di almeno 10 ore.
Per il percorso liceale, in caso di mancanza dello studio del diritto e dell’economia del biennio, la Gilda ritiene necessario stabilire un monte ore aggiuntivo di 33 ore all’anno gestito dagli insegnanti afferenti all’area giuridica.
Per gli istituti tecnici e professionali, dove invece è presente l’insegnamento del diritto e dell’economia nel biennio, bisogna sviluppare nel triennio percorsi interdisciplinari di approfondimento dei temi di diritto costituzionale e dell’Unione Europea che sono stati affrontati in maniera limitata nel biennio.
La Gilda degli Insegnanti ritiene inoltre necessario che sia reintrodotta formalmente la valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria attraverso l’attribuzione di un voto numerico con una soglia minima per l’ammissione alla classe successiva. Ciò consentirebbe di valorizzare la condotta all’interno della classe e il dialogo educativo.
“Bisogna finalmente normare a livello nazionale un percorso di apprendimento senza delegarlo a estemporanei progetti delle singole scuole o di rete o a ulteriori direttive o indicazioni del Miur – spiega la Gilda -. È auspicabile un confronto continuo con le organizzazioni sindacali nella definizione e nella stesura dei Regolamenti attuativi, così da superare le eventuali criticità che si presentassero nel raggiungimento degli obiettivi che si propongono i progetti di legge sull’introduzione dell’insegnamento di Educazione civica. Il confronto – ha concluso la delegazione sindacale – sarà indispensabile se non si vuole che questa lodevole iniziativa rimanga un’enunciazione di principi belli ma inattuati”.
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