Roma, 12 settembre – “Dopo otto anni di blocco, ci aspettiamo un rinnovo contrattuale che non sia solo di facciata. È arrivato il momento di riconoscere al personale infermieristico il suo reale carico di lavoro e responsabilità, anche in termini economici”. A dirlo, nel giorno in cui si apre all’Aran il tavolo per il comparto sanità, è Andrea Bottega, segretario nazionale del NurSind-Cgs (Confederazione generale sindacale).
“La stessa istituzione dell’infermiere specialista ed esperto non può e non deve, infatti, risolversi esclusivamente in maggiori oneri per il lavoratore”.
Bottega punta l’indice soprattutto sugli ipotizzati 76 euro lordi medi mensili previsti per la categoria: “Basta pensare alla riorganizzazione delle strutture ospedaliere per intensità di cura o, per fare un altro esempio, all’equiparazione tra tempi determinati e indeterminati per rendersi conto di come tale cifra sia insufficiente. Se non del tutto irrisoria rispetto a quanto previsto nello stesso atto di indirizzo dell’Aran”.
“Il nostro faro rimane quello di garantire sicurezza e qualità delle cure. Un obiettivo – conclude – che non può non passare anche attraverso il rispetto della professione. A partire da un adeguamento stipendiale che tenga conto pure di tutti i costi specifici a carico degli infermieri, chiamati negli ultimi anni a coprire carenze d’organico, soprattutto nelle Regioni commissariate e soggette a piani di rientro, e a sostenere le spese di formazione, copertura assicurativa e iscrizione all’Albo”
Ufficio stampa CGS – CONFEDERAZIONE GENERALE SINDACALE
Paola Alagia
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