Un primo successo dell’iniziativa FLP che però prosegue per ottenere che anche le assenze derivanti dai postumi della vaccinazione non comportino la decurtazione delle indennità di amministrazione
La Commissione Affari Costituzionali del Senato in sede referente sull’Atto Senato 2463 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto–legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID–19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali”, ha approvato un emendamento presentato dai Sen. Cangini e Serafini di Forza Italia e Malan e La Russa di Fratelli d’Italia, riformulato dal Governo che ha dato quindi parere favorevole con il quale si prevede che l’assenza dal servizio per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato delle Pubbliche amministrazioni derivante dalla somministrazione del vaccino Covid 19 è giustificata e non comporta alcuna decurtazione del trattamento economico sia fondamentale che accessorio”.
Si tratta di un primo, importante, risultato ottenuto dalla FLP che nei giorni scorsi aveva interessato tutti i Gruppi di Camera e Senato sulla materia, e che ha visto anche le esplicite prese di posizione a favore degli On.li Brescia e Barzotti del Gruppo 5 Stelle della Camera, che estende a tutti i dipendenti del pubblico impiego i benefici già precedentemente concessi solo ad alcune categorie, sanando in tal modo una differenziazione di trattamento per la giustificazione della giornata vaccinale.
Ora dopo il passaggio in Aula, il testo passerà alla Camera per l’approvazione che dovrà avvenire entro il 25 gennaio 2022. I tempi così ristretti inducono a ritenere che, nel passaggio al secondo ramo del Parlamento, il testo non subirà modifiche.
Continua però il nostro pressing e l’attività di sensibilizzazione di tutte le forze politiche per raggiungere nella discussione in Aula un secondo, indispensabile obiettivo: quello che i periodi di malattia eventualmente insorgenti a seguito della somministrazione vaccinazione siano equiparati, e quindi non soggetti a decurtazione dei trattamenti economici spettanti.
La Segreteria generale