Il segretario NurSind di Salerno Biagio Tomasco invia una nota di diffida a procedere al Coordinamento RSU ed al Management dell’ASL di Salerno circa la possibilità, richiesta da un delegato RSU, di riconoscere il ruolo con un atto di delibera per gli infermieri coordinatori f.f. che abbiano superato il periodo dei 36 mesi
Si legge nella richiesta del delegato RSU.
“Quanto esposto in oggetto, e siccome è un provvedimento adottato da più aziende, si chiede al coordinamento e ai membri dell’ rsu compreso le segreterie, di voler prendere in considerazione l’eventualità di un riconoscimento del ruolo per i coordinatori ff. Questo è motivato, inoltre, al fine di premiare coloro che si sono adoperati per la tutela del paziente e che hanno trovato continue soluzioni in un periodo molto difficile per la sanità campana, ma non solo per questo, siccome potrebbe essere prossimo un concorso per coordinatori, sarebbe il minimo che l’azienda riconoscesse il loro operato, così importante e a noi caro, un anello importante di congiunzione tra l’azienda, il paziente e i professionisti sanitari. Tutto ciò, al fine di non perdere il riconoscimento del professionista coordinatore per la legge 43/2006”. |
Il NurSind precisa nella nota, inviata al Coordinamento RSU ed al Management dell’ASL di Salerno: “la richiesta del delegato RSU non è suffragata da alcun fondamento giuridico legale, a meno che non si voglia paragonare la posizione dei facente funzione eccedenti i 36 mesi ai lavoratori precari, cosa alquanto singolare e oltremodo fuori luogo, se non ridicola”.
“Analizzando bene la singolare richiesta, peraltro inviata anche alla triade commissariale, – continua la nota di Tomasco – non si sa a che titolo e con quale intento, che legge per conoscenza, si evince che il delegato Attianese abbia indicato che “altre aziende” avrebbero adottato tale linea. Ebbene saremmo curiosi di conoscere il nome di tali aziende proprio per verificare l’assunto dell’Attianese oltre che per far attivare i nostri referenti di tali aziende per l’impugnazione di tali atti. Andando avanti si legge che tale richiesta scaturisca dalla necessità di “premiare coloro che si sono adoperati per la tutela del paziente e che hanno trovato continue soluzioni in un periodo molto difficile per la sanità campana”, come se gli sforzi profusi dal personale tutto potessero essere miseramente misconosciuti e come se tante problematiche legate al rapporto di lavoro non discendessero proprio da taluni coordinatori, anche facente funzione, incuranti delle più elementari norme che regolamentino il rapporto di lavoro stesso (161/2014, pronta disponibilità, ferie, etc.). Ancora, l’Attianese afferma che “… omissis, tutto ciò, al fine di non perdere il riconoscimento del professionista coordinatore per la legge 43/2006”. Siamo alle comiche”.
“Da un lato – continua ancora Biagio Tomasco – si va a richiamare una norma, la Legge 43/2006, che è stato il riconoscimento formale e sostanziale di una figura, quella del coordinatore, che finalmente assurgesse ad una dimensione giuridica giusta e rilevante, dall’altro si chiede di aggirarla proponendo un fantomatico riconoscimento a meriti conseguiti in spregio ai requisiti dalla stessa Legge 43/2006 richiesti per l’accesso al Coordinamento”.
“Per tali motivi si chiede a codesto spett.le Coordinamento – conclude il segretario NurSind – di non prendere in considerazione assoluta la proposta effettuata dal delegato Attianese se non nella parte in cui invita ad un dibattito, serio e coerente con le norme che regolamentano il coordinamento, atteso che ad oggi siamo in costanza di un concorso più volte proclamato e mai avviato, nel mentre ancora non si eroghi la parte variabile del coordinamento a chi la percepiva e che se l’è vista sospesa proprio nelle more del concorso stesso”.
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