Il NurSind, Sindacato delle Professioni Infermieristiche, ha accolto con soddisfazione la recente sentenza della Corte d’Appello di Bari, patrocinata dal sindacato, che ha dato ragione a un’infermiera iscritta al sindacato ed assistita dall’avvocato Domenico De Angelis.
La Corte ha riconosciuto alla lavoratrice un risarcimento intorno ai 15mila euro per il periodo che va dal 2011 al 31 dicembre 2018, lasso di tempo in cui l’infermiera è stata demansionata, venendo stabilmente e sistematicamente utilizzata per attività di igiene del paziente e domestico-alberghiere.
La vicenda riguarda un’infermiera in servizio presso l’unità operativa di medicina ospedaliera dei Riuniti di Foggia. Questo è il secondo successo in materia per il NurSind, dopo una precedente sentenza a favore dei colleghi del reparto di malattie dell’apparato respiratorio. “Finalmente i giudici hanno sancito che gli infermieri non possono essere adibiti alle attività di competenza degli OSS e che, ove ciò avvenga, gli stessi vanno risarciti”, ha dichiarato il sindacato.
Il Nursind ha colto l’occasione per rivolgere un appello a tutti gli infermieri, invitandoli a segnalare situazioni simili: “Difendiamo la professione da indebiti e illegittimi svilimenti”.
Oltre al risarcimento, la Corte d’Appello di Bari ha condannato l’azienda ospedaliera al pagamento delle spese legali per entrambe le fasi del giudizio, per un totale di 7mila euro, oltre a un rimborso forfettario del 15% in favore dell’avvocato dell’infermiera.
Maria Luisa Asta
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