Ultime novità di oggi 15 maggio sulla riforma della PA 2017 e rinnovo contratti statali: a chi e come verranno distribuiti i bonus?
Possibili novità in arrivo già alla fine di questa settimana in tema di aumenti degli stipendi legati ai bonus ed al salario accessorio dei dipendenti del pubblico impiego derivanti dalla riformadella #Pubblica Amministrazione 2017 e dal rinnovo dei contratti #statali. Infatti, venerdì prossimo, 19 maggio 2017, potrebbe essere dato l’ok definitivo al decreto di riforma della Pubblica amministrazione targato Marianna Madia, anche se il confronto tra il governo e i sindacati non ha ancora risolto i dubbi relativi alla distribuzione dei premi tra i lavoratori della Pubblica amministrazione.
In particolare, i problemi riguardano la modalità secondo cui verranno distribuiti i premi agli statali virtuosi, la semplificazione delle procedure e le risorse da reperire per il salario accessorio.
Riforma Pubblica amministrazione 2017 e contratti statali: a chi i bonus di merito?
Bonus e premi agli statali legati al rinnovo dei contratti 2017, nella stesura del decreto di riforma della Pubblica amministrazione della Madia, potrebbero giustificare aumenti di stipendi solo ad alcuni enti tra i più virtuosi, tagliando fuori gli altri. E’ ciò che i sindacati stanno cercando di contrastare in quanto il nuovo impianto dei bonus, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, spetterebbe, nella fase sperimentale 2018-2020, solo ai lavoratori delle Regioni e delle Città metropolitane, escludendo gli altri.
Novità di oggi sui bonus nella riforma Pubblica amministrazione e contratti statali 2017
Il problema delle risorse sui bonus degli stipendi degli statalirischia, inoltre, di subire uno stop nelle trattative di riforma della Pubblica amministrazione anche per quanto riguarda l’applicazione della riforma Brunetta, soprattutto alla luce dell’armonizzazione degli stipendi annunciato dal ministro Madia.
Se è vero che premi e bonus non seguiranno i principi delle classi di merito ideate dall’ex ministro (con la mancata erogazione dei premi per un quarto degli statali), continuerà a vigere il principio secondo il quale la voce “produttività” (che nel nuovo contrattointeresserà l’ufficio intero e non il singolo lavoratore) rischierebbe di vedersi destinare la maggior parte delle risorse. Ciò in conseguenza del fatto che la riforma assegna alla produttività la quota prevalente. Alla restante quota, quella riguardante le indennità del salario accessorio (per gli statali che svolgano il proprio servizio in condizioni di disagio o a turnazione, ad esempio), potrebbero essere destinatate risorse residuali e del tutto insufficienti. #Contratti statali
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