“È stato sottoscritto oggi all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni, l’accordo quadro, CCNQ, per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2022-24”.
Lo dichiara il presidente Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione che si è svolta nel pomeriggio alla presenza delle organizzazioni e delle confederazioni sindacali rappresentative.
“Con la firma di questo contratto tra Aran e sindacati si avvia, di fatto, la nuova tornata contrattuale per il pubblico impiego. È un segnale di concreta attenzione per i dipendenti pubblici che dà continuità ai contratti firmati nel triennio 2019-21”, aggiunge Naddeo.
Zangrillo: “Impegno mantenuto”
“Con questo contratto si avvia di fatto la nuova tornata contrattuale per il pubblico impiego. Un impegno mantenuto e una ulteriore conferma della grande attenzione del Governo nei confronti delle nostre persone”. Questo è quanto sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo alla notizia della firma dell’accordo quadro in Aran per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2022-2024.
“Dopo aver dedicato il 2023 a recuperare i ritardi ereditati nella chiusura dei contratti del triennio 2019-2021, – aggiunge Zangrillo – apriamo ora una nuova stagione di confronto grazie ai circa 8 miliardi di euro previsti in Manovra per i rinnovi. Un grande risultato non soltanto per l’assoluta rilevanza delle risorse a disposizione, circa un terzo della Legge di Bilancio, ma anche per le tempistiche: da tempo, infatti, tra una tornata contrattuale e l’altra non c’era questa continuità”.
“Un Paese moderno e innovativo trova il proprio fondamento anche in una macchina pubblica capace di rispondere in modo efficace ai profondi mutamenti sociali ed economici in atto – spiega il ministro –. Proseguiamo dunque nel rafforzamento della Pubblica amministrazione, che è motore essenziale dello Stato, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro dei dipendenti pubblici e, in questo modo, di fornire a cittadini, famiglie e imprese servizi in grado di favorire lo sviluppo e la crescita del Paese”.