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GLI ESPERTI RISPONDONO

Formazione Ecm. “Medici e operatori sanitari avranno 3 mesi per mettersi in regola. Dal 2022 partiranno controlli e sanzioni”. Intervista al sottosegretario alla Salute Sileri

di Giovanni Rodriquez

Non ci saranno ulteriori proroghe per gli obblighi formativi e a partire dal prossimo anno scatteranno controlli e sanzioni che potranno andare da un semplice avvertimento fino alla radiazione. A ribadirlo è il sottosegretario alla Salute che sulla medicina generale spiega: “Il passaggio alla dipendenza può essere una soluzione”. Infine, rassicura le Regioni in vista della prossima legge di Bilancio: “C’è la volontà di aumentare le risorse, soprattutto per riparare e recuperare rapidamente ai danni provocati da questa pandemia”

30 SET – “I medici, come tutti gli altri operatori sanitari, avranno tre mesi di tempo per assolvere il loro obbligo formativo. Poi scatteranno controlli e sanzioni che potranno andare da un semplice avvertimento fino alla radiazione”. A ricordarlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che in questa intervista a Quotidiano Sanità rimarca così l’importanza della formazione dell’aggiornamento professionale: “Sono i primi e più importanti pilastri per l’attività di ogni professionista sanitario”.

Quanto alla riforma della medicina generale, “il passaggio alla dipendenza può essere una soluzione utile a garantire una maggior integrazione dei servizi territoriali e a supportare il lavoro clinico dei medici”. E in vista della prossima legge di Bilancio rassicura le Regioni: “C’è la volontà di aumentare le risorse per la sanità”.

Sottosegretario Sileri, la pandemia ha messo la sanità sotto i riflettori e nei primi posti dell’agenda politica. Si è parlato molto di investimenti, posti letto e personale. Uno tema trascurato è stato forse quello della formazione continua. Da operatore sanitario prima ancora che da Sottosegretario alla Salute, quanto è rilevante questo aspetto?

Senza formazione e aggiornamento professionale un medico, come qualsiasi altro operatore sanitario, non potrebbe fare bene il suo lavoro. Se c’è una cosa che ci ha insegnato questa pandemia, infatti, è che la formazione e l’aggiornamento rappresentano i primi e più importanti pilastri per l’attività di ogni professionista sanitario. L’evoluzione delle nostre conoscenze sul virus Sars-Cov-2 e la ricerca sui meccanismi con cui la malattia Covid-19 infetta il nostro organismo ci hanno portato a creare in tempi rapidissimi nuove armi contro il virus e, in generale, a migliorare il modo con cui possiamo contrastarlo. La formazione e l’aggiornamento professionale, quindi, sono il modo migliore che noi medici abbiamo per garantire a tutti i pazienti cure di qualità e la migliore assistenza.

A seguito di questo anno e mezzo di emergenza come dovrebbe cambiare a suo parere la formazione continua nel prossimo futuro?
Dovrebbe essere sempre più rapida e tempestiva, al passo con la contingente situazione sanitaria e con i progressi della scienza. Ma allo stesso tempo deve essere fruibile più facilmente. Nella mia esperienza professionale posso affermare che spesso il nostro lavoro con i pazienti tende a essere totalizzante. D’altra parte, è vero che l’aggiornamento professionale viene fatto proprio a beneficio dei pazienti per cui merita un tempo dedicato e la possibilità di potervici dedicare con la massima attenzione. Per noi professionisti sanitari potrebbe essere di grande aiuto poter disporre di momenti protetti dedicati alla formazione in cui poterci dedicare a essa.

Il prossimo 31 dicembre è davvero la deadline per mettersi in linea con i crediti formativi?
Sì, al momento infatti non sono in discussioni ulteriori proroghe o eventuali deroghe. I colleghi, quindi, avranno circa 3 mesi per assolvere al loro obbligo formativo.

Quali conseguenze per gli operatori sanitari non in regola?
Dal 2022 partiranno controlli e sanzioni, che spettano agli Ordini. La norma prevede un illecito disciplinare che può andare dall’avvertimento alla sospensione, oltre ad una serie di ulteriori conseguenze che possono arrivare anche alla radiazione. È inoltre in corso di valutazione il coinvolgimento nell’ambito sanzionatorio anche delle assicurazioni professionali. Confido, tuttavia, che non vi sarà la necessità di arrivare fino alle sanzioni. Pur comprendendo perfettamente l’incredibile sforzo di medici e operatori sanitari, sono convinto che ognuno di loro consideri l’aggiornamento professionale come un’opportunità per stare al passo con i progressi della medicina e non come un’imposizione. L’obiettivo infatti è sempre uno solo: garantire a tutti i pazienti le migliori cure e la migliore assistenza.

Cosa ne pensa dei crediti Ecm riconosciuti a corsi su medicine alternative come l’omeopatia?
Io credo in una sola medicina, quella che si basa solo ed esclusivamente sulle evidenze scientifiche. Per cui qualunque branca della medicina deve per definizione essere improntata al metodo scientifico e mantenere la propria integrità aggiornandosi periodicamente.

Sarebbe favorevole all’introduzione di un EcmPass come certificazione dell’avvenuta formazione da parte della Commissione Ecm?
Non credo che ci sia bisogno di un EcmPass. Esiste già una legge che regolamenta la formazione continua. Senza contare che, ribadiscono di nuovo, l’aggiornamento professionale è un dovere deontologico prima che un obbligo.

Che ne pensa della riforma dei medici di famiglia e della proposta di eliminare il corso di formazione regionale in medicina generale per trasformarlo in specializzazione?
La pandemia ha reso ancora più evidente la necessità di un riassetto delle cure primarie. L’eventuale passaggio dei medici di Medicina Generale alla dipendenza può essere una soluzione utile a garantire una maggior integrazione dei servizi territoriali e a supportare il lavoro clinico dei medici, per troppo tempo lasciati soli e in balia di mille adempimenti burocratici, attraverso il loro ingresso in team multiprofessionali. Ciò che reputo prioritario è migliorare la formazione del medico di Medicina Generale, garantendo standard omogenei su tutto il territorio nazionale. Ciò potrà essere fatto soltanto fondendo le migliori esperienze dei Corsi regionali con le competenze e il metodo dell’Università. Inoltre, non va dimenticato che oltre alla medicina generale sarà essenziale investire sulle tecnologie e sulla telemedicina, incentivare la farmacia dei servizi, promuovere operativamente la nuova figura dell’infermiere di comunità e sostenere modelli organizzativi nuovi come le Case della Comunità.

Le Regioni sono preoccupate, può anticipare se ci saranno aumenti del fondo sanitario in legge bilancio?
La sessione di bilancio è ancora in corso. Posso dire soltanto che c’è la volontà di aumentare le risorse, soprattutto per riparare e recuperare rapidamente ai danni provocati da questa pandemia. L’emergenza Covid-19 ha aperto a tutti gli occhi sulle debolezze del sistema, per troppo tempo trascurate. Il lavoro da fare è tanto, ma questa volta avremo alle spalle le risorse del Pnrr per poter rendere sostenibili le riforme.

Giovanni Rodriquez

30 settembre 2021

FONTE: QUOTIDIANO SANITA’ (LINK: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=98565)

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