Lo scorso 3 giugno si è tenuta la terza riunione in Aran per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali.
Nei giorni immediatamente precedenti la riunione, l’Aran ci aveva inviato una bozza di primo documento relativo a quattro macro aree (relazioni sindacali, normativa, ordinamento professionale e lavoro agile), che costituisce solo una bozza semplificata di proposta, molto limitata, e che non tiene conto delle diverse osservazioni formulate da noi e dagli altri sindacati nelle prime due riunioni.
Gran parte delle OO.SS. nei loro interventi si sono soffermate essenzialmente su una questione di metodo chiedendo di definire un calendario che permetta di affrontare volta per volta i macro argomenti al centro del rinnovo contrattuale, che di fatto sono quelli indicati nel documento Aran con l’aggiunta, certamente non secondaria per noi, della parte relativa ai benefici economici e al loro utilizzo.
Come FLP, pur considerando importante definire un metodo di lavoro che permetta di affrontare compiutamente le singole materie, abbiamo posto da subito le questioni per noi dirimenti e che non trovano al momento alcun accoglimento nelle bozze di lavoro Aran, predisposte sulla base dell’atto di indirizzo del Governo. A nostro parere, lo ribadiamo ancora una volta, non basta una mera manutenzione degli istituti normativi del CCNL 2016/2018, ma è necessaria una loro completa riscrittura, così come va ripensato in modo radicale l’Ordinamento professionale e rivisitato il sistema di relazioni sindacali, materie fondamentali sulle quali non ci si può limitare a piccoli aggiustamenti, assolutamente inefficaci a cambiare volto all’attuale quadro contrattuale frutto di un decennio di blocco e di un contratto al ribasso come quello precedente. E la regolamentazione pattizia del lavoro agile deve recuperare tutte le criticità manifestatesi nel periodo emergenziale in materia di buoni pasto, di ristori economici, di dotazioni informatiche e dare piena dignità professionale a questa importante modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.
Insomma, darsi un metodo e un calendario di lavoro aiuta a ordinare i percorsi, a sviscerare le questioni e a dare sistematicità agli argomenti, ma non basta a rimuovere gli ostacoli che permangono e che necessitano di una forte iniziativa politica nei confronti del Governo per rimuovere i vincoli normativi e modificare l’Atto di indirizzo.
Rimaniamo in attesa della prossima riunione in cui dovremo iniziare a entrare nel merito del lavoro agile e/o del nuovo ordinamento professionale.
Roberto Sperandini
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