Pensioni, previdenza integrativa e giovani generazioni. PENSIONI FASE 2
Riforma pensioni FASE 2: previdenza e giovani generazioni
Pensioni si va avanti sulla previdenza. Nuovi summit tra il Governo e le parti sociali sono fissati per marzo. Entro il 23 marzo sono previsti tre vertico per fare un quadro legato a pensioni e giovani generazioni. Nel mirino le carriere discontinue sul tavolo la possibilità di un taglio del cuneo fiscale da affiancare alla creazione di una pensione minima per chi rientra nel contributivo puro. Sotto i riflettori anche la governance dell’istituto di previdenza pubblica e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
Riforma pensioni fase 2, la previdenza integrativa
La previdenza integrativa è una della situazioni più calde nella riforma pensioni. I sindacati chiedono di alzare le imposte sui rendimenti dei fondi. Un cambio di tendenza nel settore I sindacati puntano sulla riduzione dell’aliquota fiscale e l’equiparazione del trattamento tra lavoratori pubblici e privati. Va focalizzato un meccanismo che faciliti le adesioni, anche tenendo conto che i fondi pensione offrono ai lavoratori risultati tanto migliori quanto prima avviene l’avvio dei versamenti.
Pensioni: Librandi, sì a prelievo su assegni alti
Reintrodurre una forma di prelievo sulle pensioni d’oro. Lo chiede Gianfranco Librandi di Civici e Innovatori, che domani presentera’ una interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro Giuliano Poletti “per chiedere cosa il governo intende fare sulle pensioni d’oro”. Secondo Liprandi, “se non si puo’ reintrodurre il contributo di solidarieta’, si puo’ certamente approvare un ricalcolo strutturale degli assegni piu’ alti. Con i risparmi, vanno finanziate le misure per la poverta’ e il lavoro”. “Il governo Gentiloni – scrive in una nota – ha dimenticato di rinnovare per il 2017 e gli anni successivi il contributo di solidarieta’ sulle pensioni d’oro. So che la Corte Costituzionale aveva stabilito la legittimita’ di un prelievo fiscale solo straordinario e non strutturale, ma credo che qualche misura possa e debba essere immaginata. Molti lavoratori giovani oggi pagano contributi e tasse per finanziare le pensioni attuali, ma in prospettiva avranno assegni previdenziali piu’ bassi. Non e’ dunque opportuno – conclude – chiedere un sacrificio a chi oggi riceve pensioni superiori a 14, 20 o anche 30 volte il minimo?”.
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