Rinnoviamo i contratti, rilanciamo la PA.
Sono questi i temi dell’iniziativa che la Segreteria generale FLP, d’intesa con i Coordinamenti nazionali di settore, ha messo in campo in questi giorni con l’organizzazione di Assemblee nazionali in videoconferenza in tutti gli Enti e Amministrazioni, a partire da quelle del comparto di contrattazione delle Funzioni Centrali.
Denunceremo i ritardi che a distanza di oltre due anni dalla scadenza non hanno permesso ancora il rinnovo di un contratto i cui contenuti, sia dal punto di vista economico che normativo, erano già assolutamente insufficienti al momento della sua sottoscrizione che – è bene sempre ricordarlo – fu poi siglato dalla FLP, a distanza di mesi, solo per non essere esclusi assurdamente dalle contrattazioni integrative.
Discuteremo con le lavoratrici e i lavoratori delle proposte e delle rivendicazioni contenute all’interno della nostra piattaforma, per garantire significativi riconoscimenti economici, la riscrittura dell’ordinamento professionale, il superamento del mansionismo e dei sottoinquadramenti presenti nell’attuale prima e seconda area, lo sblocco delle carriere e dei passaggi tra le aree, il riconoscimento giuridico delle elevate professionalità, la tutela dei diritti e della dignità del lavoro.
Faremo anche il punto della situazione sul lavoro pubblico all’indomani dell’insediamento del nuovo Governo e ribadiremo che per noi la modernizzazione delle Pubbliche Amministrazioni non può prescindere da adeguati investimenti sull’innovazione, sul personale, sulle assunzioni, sulla formazione e sul sistema di partecipazione.
Le risorse del Recovery Fund dovranno essere indirizzate su questo e non, come invece paventano le solite lobby, per “fantasmagoriche” spese gonfiate e non controllate, che in questi decenni hanno alimentato sprechi, inefficienze e corruzione.
Si tratta solo del primo appuntamento. Pronti a passare ad iniziative di mobilitazione, ove non dovessero arrivare, in tempi brevi, segnali concreti nella direzione dell’apertura del negoziato.
Roberto Sperandini
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