Pensioni scuola: sono 27.592 le domande presentate dal personale docente entro il 7 dicembre. Sommando anche il personale ATA, gli educatori e gli insegnanti di religione, il numero sale a circa 35.000. Le domande dovranno essere vagliate dagli uffici e sottoposte all’iter di verifica prima di poter considerare i numeri effettivi.
Secondo il report riportato dal Sole24Ore, ciò che va messo in evidenza è che il 44,25% del totale delle richieste proviene dalle regioni del nord Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.
Proprio quelle regioni in cui già oggi c’è un alto numero di cattedre vacanti, dovute al flop delle immissioni in ruolo 2020/21. Anche la call veloce, destinata a coprire con docenti provenienti da altre regioni le cattedre vacanti e disponibili si è rilevata un insuccesso. Sono stati solo 2.500 a fronte di circa 60mila posti disponibili i docenti che hanno aderito.
Secondo il Ministro il timore per l’emergenza COVID potrebbe essere stato un deterrente.
Non viene invece messo in rilievo la nuova regola approvata con la legge 159/2019 che impone ai docenti un vincolo di cinque anni sul posto di assunzione a tempo indeterminato, senza possibilità di assegnazione provvisoria o utilizzazione o supplenza ai sensi dell’art. 36 del CCNL.
I posti liberi andranno prima alle operazioni di mobilità del personale di ruolo. Le regole della mobilità
Di
FONTE: ORIZZONTE SCUOLA (LINK: https://www.orizzontescuola.it/pensioni-a-settembre-27mila-docenti-lasciano-la-scuola-il-44-nelle-regioni-del-nord-posti-liberi-per-mobilita-e-assunzioni/)
Clicca sull'immagine per aprire il file in formato PDF