Alessandro Giuliani Lunedì, 06 Febbraio 2017
Cambiano ancora le regole sui controlli dei lavoratori in malattia, ad iniziare dagli orari delle visite fiscali.
Dopo la “stretta” degli ultimi anni, derivante dalla riforma Brunetta del pubblico impiego, a giorni dovrebbe essere approvato il decreto a firma del ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia: si tratta, anticipa l’Ansa, di un polo unico della medicina fiscale in capo all’Inps, che si occuperà di statali e non solo di privati.
E proprio l’allineamento dei due settori – con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia degli accertamenti grazie al ‘cervellone’ informatico dell’Inps, in modo da realizzare verifiche mirate – dovrebbe “favorire” i circa tre milioni di dipendenti statali.
Perché uno degli obiettivi da raggiungere con la riforma, sarà quello di armonizzate le fasce orarie di reperibilità in cui i dipendenti hanno l’obbligo di farsi trovare presso il domicilio dichiarato.
Ad oggi, ricordiamo, le fasce orarie di reperibilità sono decisamente sproporzionate: nel pubblico sono di 7 ore complessive (la mattina tra le ore 9.00 e le ore 13.00, il pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00); nel privato, invece, le ore di reperibilità in caso di malattia sono solo 4 (dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00).
A dire il vero, con il decreto legislativo 150/09 le ore di controllo dei dipendenti pubblici dovevano essere ancora di più, tanto da far scattare vibranti proteste per una sola ora “d’aria” tra i due raggruppamenti mattutini e pomeridiani.
Poi si è scesi 7 ore. Ora, però, l’armonizzazione dell’ennesima riforma della PA, potrebbe ridurre ulteriormente il numero di ore: difficilmente si ridurranno a 4, probabilmente si scenderà a 5 ore complessive. Con gli orari ancora da definire.
Ma le novità non riguardano solo la reperibilità: si parla insistentemente anche di “verifiche ripetute”, con il medico fiscale che (a differenza di oggi che nell’arco della stessa malattia non può passare più volte) potrebbe avere licenza di tornare a visitare più volte lo stesso ammalato per la medesima malattia. L’obiettivo è massimizzare il ‘tasso di rendimento’ delle visite.
Per saperne di più, comunque, non c’è da attendere molto. Per vedere il decreto di riforma non dovremmo attendere solo una decina di giorni.
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