Si è alzato un polverone subito dopo le dichiarazioni della Ministra Lucia Azzolina rilasciate in diretta su La7 a Enrico Mentana sui precari e sul concorso straordinario.
La Ministra ha detto, parlando a proposito dei candidati del concorso straordinario: “non sono precari storici, quelli storici sono nelle graduatorie ad esaurimento” e “le famiglie ci chiedono insegnanti preparati altrimenti poi non lamentiamoci quando i dati Ocse dicono che i nostri studenti hanno tante difficoltà nelle competenze”.
L’ira dei precari
Parole che hanno scatenato l’ira di migliaia e migliaia di docenti precari, anche sui nostri canali: “Non vogliamo un ruolo regalato, dopo anni di precariato, in cui abbiamo svolto tutte le stesse funzioni di docenti di ruolo, forse un po’ siamo preparati. E comunque potevate metterci ugualmente alla prova con un percorso formativo e non farci correre il rischio di non essere ammessi se la temperatura corporea è superiore a 37°, oppure farci contrarre un virus mettendo a rischio la vita dei nostri familiari”
“Quando tappano buchi, sostituiscono colleghi e lavorano senza stabilità da anni, modificando quotidianamente i programmi delle proprie vita….allora sí che vanno bene anche “meno preparati”, vero?!? Quando fanno comodo va bene tutto?“
“Questa signora ha capito che i concorsi li vogliamo fare, ma in condizioni di sicurezza? Per raggiungere le sedi preposte dobbiamo prendere i mezzi pubblici, ci saranno assembramenti…..ha capito che non siamo in condizioni di normalita’. Dobbiamo prendere il covid?“
“Ha detto che i precari storici sono solo quelli in GAE! Ci vada lei domani in classe!”
I precari storici? E noi che siamo?
I commenti sono stati tantissimi: i precari del concorso straordinario accusano la Ministra di aver sminuito il loro servizio da supplenti dicendo “non sono precari storici“: una precisazione che, seppur rigida, la Ministra ha voluto fare per far comprendere la differenza fra chi per molti anni si è trovato parcheggiato nelle Gae e i docenti che partecipano al concorso straordinario ai quali sono “bastati”, in molti casi, tre anni di supplenza per inoltrare domanda e partecipare. E’ chiaro che fra i 64 mila candidati in tanti avranno svolto più dei tre anni di supplenza richiesta e che quindi da anni lavorano quasi regolarmente come supplenti.
I medici sono stati stabilizzati per titoli
Infine, l’altro tema criticato è l’accostamento del ruolo del docente con quello del chirurgo: qui, i precari hanno fatto notate alla Ministra che “i medici sono stati assunti per titoli ed esami” e invece loro devono “sostenere un concorso in piena pandemia con 4000 casi al giorno che andranno aumentando“. Il riferimento è alla richiesta di procedere con una selezione per titoli ed esami per stabilizzare i precari, evitando quindi di “mandare i docenti a rischiare contagi per una prova che non dimostra nulla sulla preparazione“
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