Nuova riunione tra Regioni e Ministero della Salute sul nuovo Patto. Cambia il metodo di approccio: partiranno i tavoli operativi (fino ad ora bloccati in attesa di un pre accordo di cornice che non si è mai trovato) per cercare di arrivare all’intesa definitiva. Tra i temi quello della formazione, della governance del farmaco, della revisione di piani di rientro e commissariamento, fino a nuove misure per la sanità territoriale
16 APR – Eppur si muove, potrebbe essere questa la sintesi della riunione odierna a Lungotevere Ripa tra le Regioni e il Ministero della Salute per la stesura del Patto per la Salute 2019-2021. Un incontro, che segue quello di poco meno di due mesi fa e le scaramucce che ne sono seguite sulle regole d’ingaggio, che segna dei passi in avanti con l’avvio di alcuni tavoli operativi. Anche se l’accordo ancora non c’è. Insomma un’inversione di metodo rispetto alla scelta (fallita) di partire con un pre accordo che delineasse la cornice entro la quale sviluppare il Patto. Alla riunione non era però presente il Ministro Giulia Grillo e a condurre le danze per il Governo è stato il sottosegretario Luca Coletto.
“Oggi abbiamo rimesso in moto la macchina. Abbiamo costruito una road map e definito quali sono gli obiettivi politici e quali i temi da affrontare in tavoli tecnici che poi consegneranno il lavoro al tavolo che scriverà il nuovo Patto”, ha detto il sottosegretario al termine della riunione.
Coletto ha anche illustrato quali saranno i tavoli. “Ci sarà quello sul personale, sulla formazione, sulla gestione del territorio che rappresenta il futuro della sanità. Poi c’è la questione dei commissariamenti dove ci sarà una scala delle problematiche da affrontare e in funzione di questa scala si troveranno le soluzioni adeguate per esempio con commissariamenti mirati”.
Per quanto riguarda le risorse il sottosegretario ha precisato che “le abbiamo già definite e voglio precisare in sanità che le risorse stanziate vengono sempre spese tutte”. Rispetto a possibili tagli il sottosegretario precisa: “se ci sono degli appunti da fare ce li facciano tecnicamente perché il tempo di tagli orizzontali in sanità è finito”.
“Abbiamo scelto la strada di iniziare una discussione nel merito degli argomenti del Patto da cui poi far discendere l’intesa di massima”. Ha affermato il coordinatore degli assessori Antonio Saitta che ha anche lui illustrato su quali temi verteranno i tavoli operativi.
“Abbiamo deciso – ha sottolineato – di far partire dei tavoli operativi su Piani di rientro e commissariamenti, poi ci sarà quello sulla formazione (vedi percorsi formazione-lavoro) e quello sul personale per affrontare l’emergenza di oggi e gettare le basi attraverso il calcolo dei fabbisogni per il futuro. Ci sarà un tavolo anche sulla governance del farmaco su cui si affronterà il tema dei tetti di spesa. Affronteremo anche il tema degli investimenti (ad esempio per l’edilizia sanitaria) per semplificare le procedure per utilizzare le risorse visti i tempi troppo lunghi”.
“Inizia un percorso e il Governo ha dato disponibilità a tradurre il Patto in azioni legislative a partire dalle grandi questioni che riguardano il personale e la revisione della normativa sui Piani di rientro e ora entreremo nel merito: ragionando non di massimi sistemi ma entrando nel merito”. Ha detto Alessio D’Amato, Assessore Sanità e integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio, uscendo dalla riunione.
“Finalmente entriamo nella fase operativa”, ha evidenzia l’assessore alla Sanità della Lombardia, Giulio Gallera. “Sui preamboli – ha precisato – abbiamo ancora da colmare un po’ di distanze nel senso che noi rivendichiamo l’impostazione costituzionale per cui l’organizzazione della sanità è di competenza delle Regioni. Insomma devono essere affrontati una serie di nodi ma su questo nel definire una serie di tavoli c’è una grande volontà del Ministero”. Gallera ha rimarcato come andranno affrontati i temi dei “Piani di rientro e commissariamenti, strumenti che non hanno dato gli esiti sperati in questi anni e vanno perciò valutate modalità nuove, bisogna poi superare quelle normative costruite nel periodo della spending review che oggi stanno mettendo in crisi anche sistemi virtuosi come quello della Lombardia come il tetto sul personale, il tetto per i budget della sanità privata accreditata e il contratto del personale della sanità privata che è bloccato da 12 anni in maniera inaccettabile. C’è poi il tema innovativo del territorio, il Dm cronicità e della valutazione dei sistemi sanitari, che non dovranno più essere basati sui processi ma sugli esiti di salute”.
“Mi sembra – ha precisato – che c’è la volontà di approfondire i temi operativi per trovare poi anche un’affinità sull’impianto”. E infine sulle risorse: “Anche il Governo ha riconosciuto che devono essere certe
“C’è un accordo universale, siamo tutti in pace è Pasqua”. Ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca uscendo dal ministero della Salute al termine della riunione per il Patto della Salute scherzando con i giornalisti.
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=73177
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