Contratti Statali, Il Governo mette sul piatto sino a 700 milioni per il 2017
E per il Comparto Difesa e Sicurezza spunta la possibilità di proroga del bonus straordinario di 960 euro all’anno in alternativa all’attuazione della Riforma delle Carriere.
Scritto da Nicola Colapinto
Si ferma poco sotto i 1,5 miliardi di euro la dote di risorse effettive indirizzata al pubblico impiego all’interno della legge di Bilancio per il prossimo anno. Il fondo per la pubblica amministrazione costruito dalla legge di bilancio vale in complesso 1,92 miliardi ma nel conto, però, entrano anche i 300 milioni già messi sul piatto per il rinnovo dei contratti dall’ultima legge di stabilità, e mai utilizzati per ché le trattative per i rinnovi non sono nemmeno partite e ulteriori 140 milioni, riservati alle assunzioni nella scuola, per cui la dote prevista dalla legge di bilancio per il cuore degli interventi sul pubblico impiego è di 1,48 miliardi che dal 2018 scenderà a 1,39 miliardi di euro.
La dote, secondo la relazione illustrativa alla legge di stabilità servirà a finanziare: a) la contrattazione collettiva nel pubblico impiego relativa al triennio 2016-2018 (in aggiunta ai 300 milioni di euro già stanziati dall’ultima legge di stabilità) e il miglioramento economico del personale non contrattualizzato;
b) assunzioni di personale a tempo indeterminato, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, nell’ambito delle amministrazioni dello Stato (inclusi i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco);
c) l’attuazione degli interventi normativi previsti in materia di reclutamento, stato giuridico e progressione in carriera del personale delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nonché di riordino dei ruoli del personale delle forze di polizia e delle forze armate ovvero il finanziamento della proroga, per l’anno 2017, del contributo straordinario di 960 euro su base annua, già previsto per il 2016, in favore del personale appartenente ai Corpi di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alle forze armate non destinatario di un trattamento retributivo dirigenziale.
In totale, per il rinnovo dei contratti statali, le risorse complessivamente messe in palio dal Governo per adeguarsi alla Sentenza della Corte Costituzionale dello scorso anno dovrebbero raggiungere i 600/700 milioni di euro. Come si ricorderà il ‘blocco’ della contrattazione collettiva (nonché il ‘congelamento’ dei trattamenti retributivi), disposti dal decreto -legge n. 78 del 2010 ed in seguito prorogati, sono stati caducati dalla sentenza della Corte costituzionale n. 178 del 2015, per illegittimità sopravvenuta, con effetto dalla pubblicazione della sentenza (dunque non retroattivo, rimanendo così salvi gli effetti economici fino a quel momento della normativa travolta). Oggetto della censura della Corte costituzionale è stata, infatti, non la misura in sé di contenimento della spesa pubblica bensì il suo protrarsi “così prolungato nel tempo da rendere evidente la violazione della libertà sindacale” sancita dall’articolo 39, primo comma della Costituzione. Le risorse stanziate dal Governo difficilmente, comunque, potranno portare un miglioramento stipendiale di oltre 20 euro lordi, cifra irrisoria dopo un blocco durato quasi sette anni.
Le risorse per il Comparto Difesa e Sicurezza
Le risorse assegnate al comparto difesa e sicurezza saranno utilizzate per incrementare, dal 2017, il finanziamento previsto a legislazione vigente, per dare attuazione alle previsioni della legge delega n. 124 del 2015 di revisione della disciplina in materia di reclutamento, stato giuridico e progressione in carriera del personale delle forze di polizia e di ottimizzazione dell’efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nonché della legge n. 244 del 2012 per il riordino dei ruoli del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate; oppure per prorogare (per il solo anno 2017) il contributo straordinario di 960 euro annui previsto dalla legge n. 208 del 2015 all’articolo 1, comma 972.
Tale disposizione, come si ricorderà, aveva previsto, “nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale, per l’anno 2016, al personale appartenente ai corpi di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alle forze armate non destinatario di un trattamento retributivo dirigenziale“, un contributo straordinario pari a 960 euro su base annua da corrispondere in quote di pari importo a partire dalla prima retribuzione utile e in relazione al periodo di servizio prestato nel corso dell’anno 2016. Erogazione che non ha natura retributiva, nè concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta regionale sulle attività produttive e non è assoggettato a contribuzione previdenziale.
La Legge di bilancio, pertanto, attribuisce al Governo la facoltà di prorogare il bonus anche nel 2017, in alternativa all’attuazione degli interventi prevista dalla legge di riorganizzazione della p.a. n. 124 del 2015 (delega al Governo per la riorganizzazione degli ordinamenti delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco) e dalla legge n. 244 del 2012 (riordino dei ruoli del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate). Si ricorda, a tal fine, che il termine per l’attuazione della delega di cui all’articolo 8 della legge n. 124 del 2015, originariamente fissato al 28 agosto 2016 è stato prorogato al 18 febbraio 2017 dall’art. 1 del DL 67/2016 (conv. L. 131/2016).
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