L’Italia oggi è terra d’immigrazione e sempre più numerose sono presenti nel nostro Paese famiglie di lingua madre non italiana. La scuola si ritrova così a contemplare, tra i propri obiettivi, la facilitazione della comprensione da parte degli alunni provenienti dalle più diverse latitudini del mondo, nonché la partecipazione delle loro famiglie alla vita scolastica. Però vi è stato un tempo, nemmeno tanti anni fa, dove nelle scuole di Bruxelles e Parigi, Buenos Aires o New York piuttosto che di Sydney, l’alunno straniero seduto al banco, tra gli altri compagni del luogo, fosse italiano.
La Scuola italiana all’Estero, 150 anni fa, nasceva in funzione del fenomeno migratorio: più che un servizio offerto agli emigrati, era inteso come uno strumento d’influenza culturale e politica; un mezzo di penetrazione commerciale; uno strumento privilegiato per il raggiungimento dell’obiettivo dichiarato di mantenere il vincolo tra gli italiani emigrati e la madrepatria. L’importante settore del quale oggi le Istituzioni scolastiche italiane all’estero dovrebbero essere considerate parte inscindibile è quello della politica culturale internazionale; esse rappresentano uno strumento di diffusione di idee, progetti, iniziative – in raccordo con Ambasciate e Consolati – con le priorità della politica estera italiana. La rete delle scuole italiane all’estero (infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado) comprende:
- istituti statali omnicomprensivi con sede ad Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo;
- scuole italiane paritarie, la maggior parte delle quali è costituita da istituti omnicomprensivi, presenti in tutte le aree geografiche nel mondo: Europa, Africa-subsahariana, Mediterraneo e Medio Oriente, Americhe, Asia e Oceania;
- sezioni italiane presso scuole europee: a Bruxelles e Lussemburgo, Francoforte, Monaco di Baviera, Varese;
- sezioni italiane presso scuole straniere, internazionali o bilingue, in Unione Europea, in Paesi non UE, nelle Americhe , in Asia e Oceania;
- scuole non paritarie con sedi a Smirne e Basilea.
A tale rete si affiancano i lettorati d’italiano presso le Università straniere e, in totale, sono circa 30mila gli alunni che frequentano le nostre scuole all’estero, con una presenza di studenti stranieri molto elevata. L’azione della Scuola nella direzione dell’integrazione pertanto diviene fondamentale per l’equilibrio della nuova società multietnica, vista come prospettiva di ricchezza per il mondo di domani.
Massimo Quintiliani
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