Lo scorso 21 settembre la FLP ha sottoscritto il CCNL Funzioni Centrali, apportando una firma solo tecnica. In sede di negoziato ci siamo impegnati allo spasimo per strappare un Contratto degno di questo nome, anche per dare seguito alle nostre iniziative contro il blocco dei contratti nel pubblico impiego e per onorare la storica sentenza della Consulta che aveva accolto il nostro ricorso. Il testo su cui hanno trovato l’accordo a fine 2017 Aran e CGIL, CISL e UIL era però inaccettabile.
Benefici economici irrisori, assente la questione ordinamentale, recettiva delle peggiori norme punitive emanate in questi anni la parte dei diritti e della tutela della persona e della salute, depotenziato il ruolo di OO.SS. e RSU in materia di organizzazione e orario di lavoro, ignorato ogni riferimento alle migliori esperienze passate e alle peculiarità dei diversi settori che compongono il Comparto Funzioni Centrali, assenti anche le previste sezioni che avrebbero dovuto agevolare il processo di omogeneizzazione.
Ma questo Contratto contiene anche una norma lesiva dei principi di democrazia e rappresentanza: esclude dal sistema di relazioni sindacali quei sindacati che, pur rappresentativi e abilitati alla contrattazione secondo i requisiti previsti dalla norma, ritengono di non firmare il Contratto. Con questa norma si è costretti a firmare obtorto collo qualsiasi cosa se si vuole continuare a svolgere il proprio mandato. Un’evidente problema di democrazia che va al di là degli interessi di sigla, perché oggi siamo stati noi a non firmare, ma in futuro potrebbe toccare ad altri.
Abbiamo presentato dei ricorsi per ottenere l’illegittimità della norma, anche se i primi riscontri non sono stati positivi. Le motivazioni rese dai giudici si basano sull’attuale formulazione del D.Lgs. 165/2001 che prevede sia il CCNL a regolare i successivi livelli di contrattazione decentrata, e quindi avrebbe facoltà di disporre non solo livelli e materie, ma anche i soggetti abilitati. Un orientamento che non convince in quanto gran parte del sistema di relazioni si svolge proprio a livello di contrattazione decentrata, quindi limitare il potere negoziale delle OO.SS. rappresentative unicamente alla negoziazione dei contratti di primo livello significa ledere il diritto di queste a svolgere il proprio mandato.
I ricorsi continuano, ma non ci fermiamo qui: abbiamo rappresentato ai Gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione la necessità di una modifica della norma, riscontrando interesse per la tematica e l’impegno ad approfondirne le modalità per una positiva soluzione. Inoltre, nel corso di un incontro con il Capo di Gabinetto del Ministro della Funzione Pubblica, abbiamo ulteriormente manifestato le nostre ragioni e presentato una proposta di modifica al D.Lgs. 165/2001, chiedendo al Ministro un intervento in sede di approvazione dei prossimi provvedimenti sul lavoro pubblico.
In occasione della firma tecnica abbiamo poi presentato a Funzione Pubblica e Aran la piattaforma per il rinnovo del CCNL, chiedendo che si aprano subito i negoziati per il rinnovo, cosa che avrebbero dovuto già fare i firmatari della prima ora. Da qui ripartiamo per costruire un nuovo CCNL che possa recuperare tutto il maltolto e dare segnali concreti e positivi al personale.
Chiaramente non cambia il nostro giudizio negativo sull’attuale Contratto, posizione condivisa anche dal Ministro Giulia Bongiorno che ha testualmente dichiarato che i Contratti sottoscritti nei mesi scorsi hanno “ingenerato confusioni e conflitti perché chiusi male sotto pressioni elettorali”.
A cura di Roberto Cefalo – Ufficio Politiche Contrattuali della FLP
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