I requisiti minimi di preparazione stabiliti rischiano di ridurre ulteriormente il numero di iscritti a questo corso di studi e di penalizzare gli studenti di alcune aree d´Italia
“I requisiti minimi di preparazione stabiliti dal Miur per superare la prova di accesso ai licei musicali rischiano di ridurre ulteriormente il numero di iscritti a questo corso di studi e di penalizzare gli studenti di alcune aree d´Italia”.
È la preoccupazione espressa dalla Federazione Gilda-Unams riguardo il decreto ministeriale 382 emanato l´11 maggio, in particolare in merito all´articolo 8 che fissa le competenze e la preparazione necessarie per accedere al primo anno della sezione musicale dei licei musicali e coreutici.
Secondo la FGU, la prova per essere ammessi può essere superata soltanto da chi sia già in possesso di capacità di esecuzione che si acquisiscono dopo 3 o 4 anni di studio.
“Si tratta di competenze che possono maturare i ragazzi che provengono dalle scuole medie a indirizzo musicale ma, come è noto, gli istituti di questo tipo sono pochi e distribuiti in maniera disomogenea in tutto il territorio nazionale. Senza considerare, poi, che nelle scuole medie a indirizzo musicale si studia, in ogni singolo istituto, una minima parte (soltanto quattro, ndr) degli strumenti previsti nei licei musicali”.
“Per i ragazzi che non provengono da scuole medie a indirizzo musicale, dunque, l´unico modo per superare il nuovo esame di ammissione ai licei musicali è affidarsi ad insegnanti privati. Poiché si tratta di una soluzione molto costosa che non tutti possono permettersi – conclude la Federazione Gilda-Unams -, chiediamo al Miur di modificare il provvedimento per evitare il rischio che l´istruzione musicale pubblica diventi appannaggio delle famiglie più benestanti”.
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