È in discussione in queste ore in Commissione Bilancio del Senato la legge di
bilancio 2018. Ci giunge notizia della difficoltà, già segnalata dalle Regioni, di una
reale copertura degli aumenti contrattuali.
Nursind e Nursing Up, in rappresentanza al tavolo contrattuale nazionale della
categoria infermieristica, si dichiarano pronti alla mobilitazione di tutto il personale
della sanità pubblica se non saranno garantiti i già miseri aumenti stipendiali previsti
per il 2018.
Il fondo per il Servizio sanitario Nazionale è in costante de-finanziamento e il
personale dipendente è sempre più de-capitalizzato e costretto a garantire quel diritto
alla salute che la Repubblica ha assunto come impegno nei confronti di tutti i
cittadini. Eroghiamo salute a scapito della nostra salute (gli organici sono carenti e
sempre più con personale anziano), ci paghiamo la formazione continua, l’iscrizione
agli albi professionali e le coperture assicurative per la responsabilità civile e penale.
I contratti sono fermi da ormai da 9 anni e la nostra pazienza si è esaurita. Siamo
costantemente aggrediti nelle strutture per disservizi che non dipendono da noi ma da
politiche economiche di continui tagli lineari. Già a luglio 2015 la Corte
Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco economico dei contratti e a oggi
attendiamo ancora che cessi questa illegalità.
I diritti alla salute e al lavoro sono i fondamenti della Repubblica e del patto sociale.
Negare questi diritti significa rompere questo patto. Compito delle rappresentanze
sindacali è anche quello di organizzare i lavoratori per la difesa dei sacrosanti diritti
fondamentali.
Nursind e Nursing Up sono pronti a dichiarare lo stato di agitazione e a chiamare gli
infermieri ad esprimere il proprio dissenso verso questi soprusi nelle piazze e nelle
urne elettorali. Non lasceremo che la dignità del lavoro e degli infermieri sia
ulteriormente calpestata.
GLI ESPERTI RISPONDONO