“Dal nuovo piano triennale 2017-2019, approvato lo scorso giugno dall’Asp 8, emerge che solo 68 infermieri saranno assunti all’interno della rete ospedaliera siracusana, di cui 28 unità saranno reclutate dalla graduatoria del bacino orientale e 40 unità mediante stabilizzazione”.
Lo afferma Vito Fazzino, segretario territoriale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che aggiunge: “Il Nursind considera tale numero del tutto esiguo. Al di là delle modalità di reclutamento, l’Asp 8 sembra abbia ritenuto tale numero sufficiente e pienamente rispondente ai servizi sanitari offerti, alle esigenze ospedaliere e dei suoi utenti. Non è così”.
Fazzino ricorda quindi che “dopo lo sblocco delle procedure di reclutamento del personale sanitario ad opera dell’assessorato alla Salute, saranno 5.138, tra medici, infermieri e personale socio sanitario ed amministrativi, le unità che saranno immesse nelle 18 aziende sanitarie ed ospedaliere della Sicilia attraverso la stabilizzazione dei precari, la mobilità e nuovi concorsi”.
A Siracusa sono destinati solo 68 infermieri. Pochi, pochissimi per il Nursind.
“Chi vive, infatti, tutti i giorni la vita e la realtà ospedaliera – dice Fazzino – conosce bene quali sono le esigenze e le necessità di reparto, dei degenti e di tutti gli utenti, i turni e il carico di lavoro che tutti gli operatori sanitari, infermieri in primis, devono sopportare e realizzare. Tale critica è ancora più giustificata dal fatto che le unità assunte andranno a ricoprire i posti vacanti dei reparti di emergenza – urgenza, dai pronto soccorso alle terapie intensive, persistendo, pertanto, la carenza di personale nelle altre unità operative, le quali saranno ancora non pienamente capaci di assicurare i livelli essenziali assistenziali. Nonostante ciò, il provvedimento è sicuramente una boccata d’ossigeno di fronte all’insufficienza d’organico negli ospedali siracusani. Sperando che lo sblocco delle assunzioni nella sanità siciliana non sia finalizzata alle prossime elezioni regionali, non ci resta adesso che attendere l’arrivo del nuovo personale sanitario, magari con qualche unità in più di quelle previste”.
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