Decolla il Polo Unico per le Visite Fiscali sia per i dipendenti del settore privato che per il pubblico impiego. L’Inps gestirà entrambi gli accertamenti. In arrivo il decreto che omologa le fasce di reperibilità.
Conto alla rovescia per il passaggio all’Inps delle visite fiscali dei dipendenti pubblici. Dal prossimo 1° settembre gli accertamenti per le assenze dal servizio dei dipendenti pubblici che si danno per malati passerà dalle Asl all’Inps al pari di quanto previsto per il settore privato. Il passaggio del testimone è previsto dal decreto legislativo 75/2017, il testo di riforma del lavoro pubblico approvato dal Governo in via definitiva a giugno in attuazione della Delega sulla Riforma della Pa.
Palazzo Vidoni ha preparato l’atto di indirizzo con le linee guida che sarà sottoposto all’Inps e alla parte sindacale, preliminare indispensabile per procedere alla stipula della convenzione tra Inps e sindacati dei medici che dovranno condurre gli accertamenti sui lavoratori dipendenti pubblici e privati assenti per malattia. La convezione, di durata triennale, che regolerà il rapporto tra l’Istituto di previdenza e i medici del settore, dovrà essere stipulata entro il 31 agosto. In caso di ritardi l’atto di indirizzo prevede una disciplina transitoria, come già delineato dal decreto Madia. Il documento prevede il prioritario ricorso a quelli iscritti alle cosiddette liste speciali ad esaurimento, ma saranno anche previste procedure selettive pubbliche e trasparenti in cui oltre a garantire la copertura capillare sul territorio, e si potrà riconoscere e valorizzare con apposito punteggio la professionalità maturata dai medici che rientrano in tre categorie: gli iscritti alle liste Inps dopo il 2007, coloro che hanno svolto un’attività analoga presso le Asl, come liberi professionisti, i medici convenzionati esterni con l’Inps da almeno 36 mesi negli ultimi cinque anni. La convenzione prevede anche un’indennità oraria base di disponibilità e maggiorazioni proporzionate al numero di visite di controllo domiciliari e ambulatoriali ed eventualmente legate a specifici obiettivi; gli incarichi potranno essere conferiti solo a soggetti che ancora non hanno raggiunto l’età da pensione.
Partirà così, in sostanza, il ‘Polo Unico‘ per gestire in modo unitario le visite fiscali e il controllo dei certificati medici sia nel settore della PA che nel settore privato. I controlli sulla validità delle certificazioni prodotte dai lavoratori resteranno, come previsto attualmente, in capo alle singole amministrazioni pubbliche interessate.
Stretta sulle fasce di reperibilità
Non solo. Un ulteriore decreto da adottare dal Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, stabilirà anche le fasce orarie di reperibilità entro le quali dovranno essere effettuate le visite di controllo, le modalità per lo svolgimento e per l’accertamento delle assenze dal servizio per malattia con la finalità di armonizzare la disciplina dei settori pubblico e privato. Oggi sono previste quattro ore al giorno per il settore privato (dalle 10 alle 12 la mattina e dalle 17 alle 19 la sera) e sette per il pubblico (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18). Obiettivo del decreto è quello di uniformare le fasce tra pubblico e privato e consentire anche accertamenti ripetuti.
Qualora il dipendente debba allontanarsi dall’indirizzo comunicato durante le fasce di reperibilità per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri giustificati motivi, che devono essere, a richiesta, documentati, sarà tenuto a darne preventiva comunicazione all’amministrazione che, a sua volta, ne darà comunicazione all’INPS.
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