La riforma Madia potrebbe portare un monte ore massimo di malattia annua per il pubblico impiego.
La ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, in un tweet sulla direttiva per i rinnovi, mette alla «stretta» all’assenteismo nel pubblico impiego: ci sarà un tetto massimo di assenze per malattia durante l’anno. I dettagli.
Madia: nessuna stretta, più diritti
Ancora non si conosce nulla di preciso, ma le negoziazioni avverranno sicuramente tra Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e sindacati. Pare che si vada verso la scelta di inserire un tetto massimo annuo di assenze per malattia, una scelta che sarebbe tanto più impopolare se dovesse essere estesa anche a quelle patologie gravi che richiedono chemioterapia o dialisi.
Attualmente ci sono tre modi per potersi assentare per le visite mediche o per gli accertamenti:
- prendere una giornata di malattia;
- utilizzare un giorno di ferie;
- usare il permesso orario nel limite delle 18 ore annuali, che non è specificamente destinato a queste esigenze ma copre anche tutte le altre necessità del lavoratore.
La soluzione individuata prevede la possibilità di «spacchettare» in ore l’assenza per malattia. Perciò se si ha bisogno di due ore per effettuare una visita specialistica, o di un’ora a settimana per effettuare una determinata terapia, non sarà più necessario giustificare l’intera giornata, ma ci si potrà assentare soltanto per le ore necessarie giustificandole con la certificazione dello specialista o del terapista.
In realtà – precisazione della ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia – si tratterebbe di un incremento di diritti per il lavoratore: «per patologie gravi saranno riconosciute le giornate post terapia, oggi escluse. Nessuna stretta, più diritti». Oggi infatti non contano ai fini del calcolo dei giorni di malattia i giorni di ricovero ospedaliero, di day-hospital e di svolgimento delle terapie stesse. Inoltre i giorni di malattia non possono estendersi attualmente ai giorni seguenti, anche se gli interventi operati determinano incapacità lavorativa. La linea operativa prescelta per ottimizzare le assenze, in ogni caso, sembra essere quella di includere anche i giorni di assenza collegati alle terapie salvavita all’interno di un tetto massimo di giornate di assenza (a cui circoscrivere la disciplina di maggior favore).
Permessi orari per le visite mediche e severità sulle «assenze strategiche»
La stessa ministra Madia prevede una disciplina specifica sui permessi orari per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici fruibili a giorni e addirittura a ore, ma anche permessi brevi a recupero, permessi per motivi familiari e riposi connessi alla «banca delle ore».
Insomma queste novità si abbinano al giro di vite che si intende attuare per contrastare coloro che tendono a effettuare «assenze strategiche» o anomale.
Ove rilevati tali fenomeni, se riptetuti, porteranno a sanzioni disciplinari che possono arrivare anche al licenziamento (leggi 10 regole per il licenziamento statali nel nuovo decreto Madia).
www.dire.it/14-06-2017/127676-mezzo-milione-precari-della-pubblica-amministrazione
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