
Il ministro, intervenuto a Roma all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Cattolica, ha ricordato “le difficoltà a reclutare personale per alcune branche mediche” e auspicato che chi intraprende questo percorso di studio lo viva “con determinazione, tenacia e soprattutto voglia di contribuire a tenere alta la qualità della nostra sanità”. Perché il capitale umano, ha detto il ministro, “è e sarà la spina dorsale Ssn”.
Bisogna “avere il coraggio di cambiare perché è un momento in cui cambiamenti sono ormai non più rinviabili in tanti settori sanità. Questo per valorizzare la sanità, la sanità pubblica, per trovare soluzioni che possono avere un effetto nel presente. Ma bisogna soprattutto investire nel capitale umano che oggi e domani costituirà la spina dorsale del Sistema sanitario nazionale”. A dirlo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione del suo intervento, oggi a Roma, all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2024-2025 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
All’inizio del suo intervento, il ministro ha evidenziato come “in un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione e dalla mobilità di persone, le malattie e i drammi che colpiscono per esempio il continente africano ci riguardano direttamente e ci richiamano a un maggiore senso di responsabilità”. Infatti “ognuno di noi gioca un ruolo nella costruzione del progresso e del benessere mondiale” e “d’ altronde, prendersi cura di chi vive una situazione di fragilità dovrebbe essere la vocazione di chi sceglie di lavorare nella sanità e nella sanità pubblica, un settore che incontra qualche difficoltà a reclutare personale per alcune branche mediche”, ha sottolineato.
Schillaci ha quindi ricordato come, “proprio per far fronte a queste criticità e per rendere nuovamente attrattiva la sanità pubblica soprattutto agli occhi dei più giovani, nella legge di bilancio sono state inserite misure che intervengono già nella fase della formazione e del reclutamento”, tra cui “l’aumento, dall’anno accademico 2025/2026, del 5% della parte fissa del trattamento economico per tutte le specializzazioni e del 50% della parte variabile per altre che sono meno attrattive. Non solo l’emergenza-urgenza: come pensiamo di poter sconfiggere malattie come quelle oncologiche senza avere specialisti in Anatomia patologica, Cure Palliative, Radioterapia. E questi sono solo alcuni esempi”.
È stata, inoltre, riconosciuta – ha ricordato il ministro – “la possibilità, per i medici con esperienza nei servizi di emergenza-urgenza, di partecipare ai concorsi per l’assunzione nel Servizio Sanitario Nazionale, facilitando così il reclutamento di personale qualificato”.
Ma questo “è solo l’inizio di una programmazione”, ha spiegato il ministro che, rinnovando gli auguri all’Università Cattolica, “che offre un percorso di studi proficuo”, ha aggiunto: “Spero, e sono sicuro, che chi lo sceglie lo vivrà con determinazione, la tenacia e soprattutto la voglia di contribuire a tenere alta la qualità della nostra sanità”.
Rispetto poi alla volontà da parte di alcuni presidenti di Regione di far entrare i medici di medicina generale nel Ssn come dipendenti, Schillaci uscendo dall’inaugurazione ha spiegato: “Stiamo aspettando le proposte delle Regioni”.