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GLI ESPERTI RISPONDONO

Manovra e sanità: passa la flat tax al 5% sugli straordinari degli infermieri

La legge di Bilancio arriva domattina in Aula a Montecitorio. C’è la borsa di studio per gli specializzandi di area sanitaria. Più soldi ai privati contro le liste d’attesa. Rivista la governance dei dispositivi medici. Ecco le misure dopo l’iter in commissione

I senatori saranno costretti a lavorare tra Natale e capodanno per licenziare in via definitiva la legge di Bilancio. Il testo giungerà infatti solo domattina in Aula alla Camera e, con la fiducia, si chiuderà non prima di venerdì sera o addirittura sabato a Montecitorio (soprattutto se ci dovesse essere un rapido ritorno “tecnico” dell’articolato in commissione). Svariate le misure dell’ultima ora che riguardano la sanità, a partire dalla conferma della flat tax al 5% per gli straordinari degli infermieri che vale 53 milioni l’anno prossimo, 57,6 milioni nel 2026 e 57,3 milioni a decorrere dal 2027.

Per gli specializzandi di area sanitaria non medica (veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi) è prevista una borsa di studio di circa 400 euro lordi al mese: l’operazione costa 30 milioni nel 2025 e altrettanti nel 2026. Arriva poi dalla commissione Bilancio un altro ritocco ai limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie dai soggetti privati accreditati allo scopo di abbattere le liste d’attesa. Il testo originario della manovra prevedeva lo 0,5% in più, che adesso diventa l’1% dal 2026

L’articolato contempla quindi modifiche al Fondo per la lotta alle dipendenze patologiche. La somma di 94 milioni sarà dedicata esclusivamente allo scopo, evitando l’allocazione parziale al ministero della Salute, come inizialmente previsto. Un riassetto contabile arriva pure per le risorse del Fondo caregiver nato nel 2020, che finisce dentro il serbatoio dedicato agli anziani non autosufficienti. Si tratta di una misura che dovrebbe dare maggiore efficienza alle erogazioni socioassistenziali senza generare ulteriori oneri per le casse dello Stato.

Arriva 1 milione di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027 a beneficio dell’erogazione di ausili e protesi per l’attività sportiva delle persone con disabilità. E viene istituito un fondo mirato per la prevenzione e la cura dell’obesità con una dote che parte da 1,2 milioni l’anno prossimo e sale progressivamente fino a 1,7 milioni a regime dal 2027. Solo dal 2026, invece, si stanziano 5 milioni di euro annui che il ministero della Salute utilizzerà per le iniziative di prevenzione e lotta contro il virus Hiv, l’Aids e il papilloma virus (Hpv).

Passa anche il rifinanziamento per le attività della Rete italiana screening polmonare, finalizzate a una migliore presa in carico dei malati oncologici. Per questo scopo la manovra prevede 200mila euro nel 2025 che raddoppiano nel 2026 e diventano 600mila nel 2027. Ancora in ambito oncologico, il Registro dei tumori viene rafforzato con 1 milione in più spalmato sul biennio 2025-2026 e poi un milione annuo a regime dal 2027. Un’altra modifica istituisce invece a partire dall’anno prossimo il Registro unico nazionale delle breast unit presso l’Iss: l’iniziativa consentirà di raccogliere tutti i dati provenienti dai centri multidisciplinari di senologia e garantire la centralizzazione e l’analisi delle evidenze relative a diagnosi, trattamento e follow-up del tumore mammario.

Almeno tre gli interventi da segnalare anche sul fronte della salute mentale. Intanto il bonus psicologo che estende la sua gittata con 9,5 milioni di euro per l’anno 2025, 8,5 milioni nel 2026, 9 milioni nel 2027 e a regime 8 milioni di euro dall’anno 2028. Nel frattempo, si dà il via ai servizi di sostegno psicologico nelle scuole a livello nazionale, previsti dalla legge 70 del 2024. Il primo finanziamento è pari a 10 milioni l’anno prossimo e 18,5 dal 2026. Giungono infine 500mila euro dall’anno prossimo per il supporto psicologico nell’ambito dell’assistenza onco-ematologica pediatrica. I fondi serviranno per assumere psicologi a tempo indeterminato.

Nell’ambito dei micro-interventi finanziari, va segnalato poi un milione in più l’anno prossimo sul Fondo dedicato ai test di Next-Generation Sequencing per la diagnosi delle malattie rare. Stanziati pure 1,5 milioni sul prossimo triennio per campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Sul fronte delle misure regolamentari, tra le altre cose si stabilisce l’equiparazione dei dirigenti sanitari Aifa a quelli del ministero della Salute sul terreno della contrattazione collettiva. La legge di Bilancio contiene poi un giro di vite nelle procedure che riguardano gli accordi bilaterali tra le Regioni sulla mobilità sanitaria, con obblighi più stringenti di rendicontazione e di intervento finanziario per quei territori che abbiano incrementato in modo eccessivo le tariffe a copertura degli sforamenti. La manovra, quindi, estende al 2025 le attività della farmacia dei servizi. Un’altra modifica tenta invece di valorizzare il contributo delle associazioni dei pazienti nei processi decisionali istituzionali in materia di salute.

Più complessa, infine, la nuova governance dei dispositivi medici che il testo cerca di disegnare con lo scopo di gestire meglio le apparecchiature restando entro i tetti di spesa stabiliti e scongiurando il fenomeno del payback. In pratica, entro il 30 giugno prossimo sarà adottato il Programma nazionale Health technology assessment (Hta) che entrerà in vigore il primo gennaio 2026 e sarà curato e aggiornato ogni tre anni dal ministero della Salute. Le Regioni saranno vincolate all’attuazione dell’Hta se vorranno accedere alla quota premiale del finanziamento del Ssn.

Nascerà anche una nuova classificazione dei dispositivi medici, stilata dal ministero e dalle stesse autonomie con il supporto del settore produttivo; una tassonomia da aggiornare annualmente che seguirà criteri di univocità e analiticità dell’individuazione e della descrizione del dispositivo medico. Dal primo gennaio 2026, l’Osservatorio nazionale ad hoc verificherà la coerenza dei prezzi posti a base d’asta rispetto a quelli di riferimento definiti dall’Anac e a quelli unitari disponibili nel flusso dei consumi del nuovo sistema informativo.

Questo monitoraggio sarà trasmesso annualmente dal ministero alle Regioni, assieme a un indicatore sintetico dello stato di attuazione dell’Hta e ad eventuali prescrizioni a carico delle autonomie. Queste ultime dovranno ogni anno relazionare sulla propria governance del settore e sui budget dedicati ai dispositivi medici dalle aziende sanitarie. Naturalmente, dovranno pure rispettare i tetti di esborso: un obiettivo che influirà sulla valutazione dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale.

Va ricordato infine, in linea generale, che il Piano strutturale di bilancio, in una scansione prospettica fino al 2030, contempla un rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale per 1,3 miliardi l’anno prossimo, 5 miliardi nel 2026, 5,7 miliardi nel 2027, 6,6 miliardi nel 2028, 7,7 miliardi nel 2029 e quasi 8,9 miliardi a decorrere dal 2030.

Di Ulisse Spinnato Vega

FONTE: NURSIND SANITA’
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