Un’innovativa sperimentazione didattica ha portato l’Istituto Tecnico G. Marconi di Bergamo a essere riconosciuto tra le dieci migliori scuole al mondo nell’ambito dei “World’s Best School Prizes 2024”.
Come segnala Report, il preside dell’istituto ha introdotto un sistema di intelligenza artificiale in una classe quinta, affidando agli studenti il compito di “istruirlo” sulla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Gli studenti, trasformati in “insegnanti“, hanno alimentato il sistema con informazioni, domande e risposte, partendo dai personaggi e dagli eventi chiave del poema. Attraverso un processo di apprendimento interattivo, i ragazzi hanno inserito dati sempre più complessi, dalle analisi retoriche alle interpretazioni dei versi, verificando la preparazione dell’IA attraverso continue interrogazioni.
“Per prima cosa mettiamo tre frasi di training, in questo caso noi stiamo chiedendo quali personaggi in azione sono presenti nel canto 1 del Paradiso e una risposta possibile può essere che i personaggi sono Dante e Beatrice”, spiegano gli studenti.
Tale approccio ha permesso loro di approfondire la conoscenza dell’opera dantesca in modo stimolante e coinvolgente, migliorando al contempo le proprie capacità di analisi e sintesi.
Una rivoluzione nei ruoli di studenti e insegnanti
L’introduzione dell’IA ha ridefinito i ruoli all’interno della classe. Gli studenti, responsabili dell’apprendimento del sistema, hanno assunto un ruolo attivo e propositivo. “Loro hanno studiato, hanno studiato bene, senza accorgersene più di tanto, ma il risultato è stato che ciascuno ha davvero dato il meglio di sé”, commenta il preside.
L’insegnante, a sua volta, si è trasformato da “vigile urbano” a “allenatore“, da dispensatore di contenuti a guida e motivatore, facilitando l’apprendimento e incoraggiando la ricerca e la collaborazione.
“L’insegnante non crea più contenuti, ma deve sviluppare delle esperienze di apprendimento in cui lo studente deve far apprendere al sistema di intelligenza artificiale quello che avrebbe appreso lui”, viene sottolineato.
Il successo dell’iniziativa ha spinto gli studenti a proporre l’utilizzo dell’IA per lo studio di altre opere letterarie, come I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, dimostrando l’enorme potenziale di questo strumento per l’innovazione didattica.
Il preside auspica che “l’insegnante del futuro sia più un allenatore che un giudice. Che impari insieme alla sua squadra a guardare lontano”.