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anno II numero 1 - gennaio / febbraio / marzo 2019

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GLI ESPERTI RISPONDONO

Ritenuto illegittimo il blocco stipendiale per l’anno 2013, ora la Gilda chiede un intervento normativo

 La Gilda degli Insegnanti esprime soddisfazione per la recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 16133/2024, che ha dichiarato l’illegittimità del blocco stipendiale per il 2013, anno escluso dal riconoscimento giuridico per la progressione di carriera del personale scolastico.

Ricordiamo che, secondo il DL 78/2010, il personale scolastico ha avuto il blocco degli stipendi per gli anni 2011, 2012 e 2013, poi esteso anche al 2014. Anche se tre anni sono stati recuperati, il 2013 è rimasto escluso, causando una perdita permanente per docenti e ATA che hanno lavorato e assicurato il servizio in quell’anno.

La recente decisione della Corte di Cassazione segna un’importante svolta, confermando che le disposizioni sul blocco degli stipendi devono essere interpretate in modo restrittivo e dichiarando illegittimo il mancato riconoscimento dell’anno 2013 ai fini della progressione di carriera. Questa pronuncia apre la strada a possibili rivendicazioni da parte dei lavoratori per ottenere il pieno riconoscimento del proprio servizio e pone in evidenza la necessità di un intervento correttivo da parte del Governo.

La Gilda degli Insegnanti chiede che l’ordinanza della Cassazione venga prontamente recepita attraverso un intervento normativo nella prossima Legge di Bilancio, che riconosca giuridicamente il servizio svolto nel 2013, in modo da evitare un’ondata di contenziosi che potrebbe gravare sui Tribunali e incrementare i costi per lo Stato, con ulteriore aggravio del bilancio pubblico.

Chiediamo, inoltre, che il Governo metta in campo misure concrete per garantire il riconoscimento dei diritti economici maturati, che sono stati pesantemente erosi negli ultimi anni da una continua stagnazione salariale e dalla riduzione del potere d’acquisto, come certificato anche nell’ultimo rapporto ARAN sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti.

Vito Carlo Castellana

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