Roma, 28 ottobre – “Bene l’apertura del ministero della Salute e l’attenzione che ha riservato alle nostre osservazioni sul ddl Liste d’attesa, ora all’esame del Senato, rassicurandoci circa una correzione di rotta. Come avevamo già avuto modo di spiegare ai senatori in audizione la scorsa settimana, infatti, per come è scritto l’articolo uno del disegno di legge, altro che snellire i tempi delle prestazioni sanitarie, si corre davvero il rischio di paralizzare il Ssn”. A dirlo è il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, al termine della riunione tecnica insieme alle altre sigle convocata oggi a Lungotevere Ripa. “Galeotta quella frase ‘in maniera esclusiva’ che vincola la diagnosi alla sfera medica – ha ribadito Bottega durante l’incontro -. Se non venisse specificato che si parla di diagnosi medica o stralciato il termine ‘esclusiva’, andrebbe rivisto tutto il sistema legato al sovraffollamento dei pronto soccorso. Non solo, ma bisognerebbe addirittura dire addio a modelli consolidati come il triage intra ospedaliero, visto che le attività svolte dagli infermieri finirebbero per configurare il reato di esercizio abusivo della professione medica”.
La riunione è stata convocata al Ministero per discutere in particolare di sanità privata. Anche su questo Nursind ha detto la sua e posto un paletto ben preciso: “Ok ai rimborsi delle prestazioni convenzionate, ma questi devono essere vincolati a una clausola per noi imprescindibile e cioè che il personale sanitario dipendente abbia un contratto in essere con la struttura presso cui lavora e non scaduto”.
Ufficio stampa Nursind
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